Benessere olistico sulle Dolomiti. Meyotai, un ritiro spirituale sensoriale
Qualche giorno fa noi di Ospitalità Natura abbiamo avuto il piacere di intervistare un ospite speciale dell’Eco Park Hotel Azalea, nella Val di Fiemme, in Trentino: Chetan Chauhan, maestro indiano di yoga.
Tra una parola in inglese e una in indiano qua e là, Chetan ci ha portato alla scoperta del bellissimo mondo del MeYoTai, una fusion di discipline indiane come la meditazione, lo yoga, il Taichi, il Kalarupayattu e le Indian Contemporary Techiniques, nonchè protagonista di numerosi workshop organizzati proprio all’Eco Park Hotel Azalea.
A dicembre, infatti, insieme a Manuela, proprietaria dell’hotel, si svolgerà il workshop “Neve fuori, fuoco dentro”, un’immersione nella magia della meditazione e nel suggestivo paesaggio trentino.
Adesso, però, conosciamo più da vicino Chetan e il suo mondo olistico invitandovi a leggere l’intervista.
Raccontaci qualcosa di te. Chi è Chetan Chauhan?
Sono un ragazzo nato in India che già a soli 5 anni inizia ad avvicinarsi al mondo dello yoga praticandolo come attività sportiva a scuola alla quale venivano combinate altre discipline come karate e judo. Ma chiaramente, così piccolo, mai avrei pensato potessi dedicare la mia intera vita a questa bellissima arte.
A 7 anni mio papà aveva già capito tutto, mandandomi in un summercamp dove praticavamo yoga più volte al giorno per non perdere la cultura di questa disciplina e delle radici indiane e vedendomi rientrare sempre pieno di entusiasmo e con una voglia inspiegabile di non voler smettere, ogni anno non aspettava altro e d’altra parte anche io, che la partenza per un nuovo summercamp.
A soli 15 anni ho iniziato a insegnare e da lì…non ho più smesso.
Come sei arrivato in Italia, e poi, all’Eco Park Hotel Azalea?
Sono in Italia da 6 anni ormai e ciò che mi ha portato qui è stata la mia grande passione per lo studio, il voler proseguire il mio profondo percorso legato alla cultura e all’arte della meditazione. Qui, infatti, ho conseguito la mia quinta laurea in Movement Arts e ho iniziato sin da subito a insegnare la meravigliosa arte dello yoga.
Aver incontrato Manuela credo sia stata una coincidenza, o meglio è stato voluto dal destino. Durante le mie lezioni in palestra dove ho iniziato subito a insegnare la disciplina del MeYoTai e i miei ritiri spirituali che ho svolto qui in Lombardia, ho conosciuto una studentessa, diventata poi una compagna di viaggio che come amica in comune aveva proprio Manuela. E puoi solo immaginare… Non ci siamo più lasciati!
Da allora abbiamo già organizzato più di 5 workshop.
Ma, quindi, cosa si intende per MeYoTai e dove nasce?
“Me” sta per meditazione, “Yo” sta per Yoga, “Tai” sta per Tai Chi. È una disciplina che nasce proprio in Italia, e io ne sono il fondatore. Non l’ho fondata, però, come un’attività di business o in altre parole, come il mio lavoro ma come uno stile di vita, una passione che mi porto dietro da molti anni e che sentivo l’esigenza di doverla trasmettere ovunque andassi.
Ho esaudito il mio desiderio di voler combinare tre attività apparentemente diverse tra loro quali appunto Meditazione, Yoga, Tai Chi ma che in fondo parlano delle stesse cose: energia e benessere.
Non è un caso, infatti, che ho voluto studiare anche l’arte del Kalaripayattu, nel sud dell’India. Questa disciplina mi ha aiutato a connettermi con il mondo dei movimenti degli animali. Perché in fondo noi umani siamo animali.
Ci sono delle tecniche per far rilassare il corpo e per respirare?
Si, innanzitutto è fondamentale essere in equilibrio tra mente e corpo. Il MeYoTai è quella disciplina che ti aiuta proprio a mantenere un’armonia psicofisica. Quando inizi a concentrarti e a entrare in connessione con la tua mente e con il tuo corpo, tutti i pensieri negativi e le avversità spariscono e rimani solo tu e la tua anima.
Quando insegno ai miei ragazzi chiedo sempre 10-15 minuti di meditazione. Pratichiamo poi un’ora di Yoga con la respirazione annessa. Poi qualche minuto di pausa per poi proseguire con la disciplina del Tai Chi e delle arti marziali (Kalaripayattu). Infine, rilassiamo totalmente tutto il corpo.
Per chi prova questa disciplina per la prima volta può sembrare tutto estremamente complicato, ed è proprio per questo che tendo sempre ad utilizzare termini facili da comprendere. Spiego infatti come bisogna inspirare ed espirare, quali muscoli contrarre e chiedo sempre loro cosa stanno pensando in quel momento e che visioni hanno mentre praticano MeYoTai. Questo perché la meditazione è un concetto profondo e allo stesso tempo impegnativo e di solito non si ha il tempo di pensare ad altro ma ci si focalizza solo su sé stessi e su quell’istante.
Il prossimo workshop che organizzerete all’Eco Park Hotel Azalea s’intitolerà “Neve fuori, Fuoco dentro”. Perché la scelta di questo titolo?
Nel mentre fuori l’aria è gelida e il paesaggio intorno è ricoperto di candida neve, insieme al gruppo faremo un falò. Generalmente, i nostri ritiri spirituali si svolgono sempre intorno al fuoco. Ma anche quando pratichiamo queste discipline in luoghi al chiuso, come per esempio nella sala Yoga dell’Eco Park Hotel Azalea, grazie al riscaldamento e alla respirazione andiamo a scaldare talmente tanto il nostro corpo che sentiamo proprio quella sensazione di “avere il fuoco dentro di noi”.
Tecnicamente la respirazione ci permette di far bruciare dentro. E come dico sempre, la respirazione è l’elemento più importante dello Yoga.
L’Eco Park Hotel Azalea, poi, è un posto magico, non soltanto a livello paesaggistico ma anche umano. Le persone che vi lavorano lo fanno con il cuore, lo fanno per divertirsi, per passione e questo sicuramente influisce sulle vibrazioni positive che si percepiscono soggiornandovi.
Quanto è importante scegliere la giusta alimentazione per poter praticare questa disciplina?
L’alimentazione gioca sempre un ruolo importante quando si praticano attività psicofisiche. E anche nel caso del MeYoTai tendo a consigliare di non consumare carne durante i ritiri. Non per apparire una persona egoista o estremista ma perché credo che adottare una dieta vegetariana o vegana possa aiutare nel garantire un equilibrio migliore tra mente e corpo. Ho avuto anche la fortuna di collaborare con Guido, lo chef dell’Eco Park Hotel Azalea con il quale abbiamo creato un menu che potesse essere in linea con il workshop e devo dire che sono nate delle combinazioni con ingredienti a base naturale davvero interessanti.
Ti consiglio di venirle a provare!!!
Qual è la sensazione più bella che si sente al termine del Workshop?
Sono due le sensazioni che il MeYoTai trasmette ad ognuno di noi. La prima è quella di sentire fuoco vero che invade il nostro corpo quando siamo nel vivo dell’attività. La seconda sensazione indescrivibile è al termine della lezione, esattamente gli ultimi 15 minuti quando, nella fase di rilassamento, ad occhi chiusi, iniziamo a sentire il nostro corpo e ogni muscolo che inizia a sciogliersi entrando in perfetta conoscenza e consapevolezza di noi stessi. E ti dirò di più: quando faccio fare MeYoTai in coppia o in gruppo, è possibile sentire e percepire le energie di chi ci sta accanto, entrare in connessione con gli altri. Un senso di condivisione che ci fa capire che molte volte non serve parlare con la bocca perché il nostro corpo è in grado abbastanza di comunicare da solo.
“My work is on people” – aggiunge Chetan.
In montagna, si ascolta il silenzio della natura o scegli un tipo di musica adatto alla disciplina del MeYoTai?
Un po’ entrambe. Diciamo che quando dobbiamo ascoltare noi stessi, la nostra parte interiore, durante la meditazione il silenzio della natura contribuisce al raggiungimento della massima concentrazione. Quando, invece, facciamo esercizi che richiedono movimento ed adrenalina, siamo nel cuore delle tecniche e delle arti marziali, e lì scelgo delle musiche ritmiche, sia indiane sia arabe, che trasmettono energia al tuo corpo, combinato con delle musiche più lente nei momenti di rilassamento.
Mentre si pratica MeYoTai l’importante è divertirsi! Altrimenti, soprattutto per i più grandi, può risultare noioso e stressante…
Perché dovremmo praticare il MeYoTai, Chetan?
Per la nostra salute, il nostro benessere e la nostra energia fisica e mentale. Per conoscere l’io interiore. Tutto questo ci aiuta a capire come guarire internamente.
Quando si sceglie di seguire una lezione bisogna avere solo un pensiero in testa: concentrarsi sul MeYoTai, perché una volta dentro la sala e iniziata la lezione, grazie alla respirazione, piano piano i pensieri iniziano a sparire e rimani solo, con te stesso.
Inoltre, punto sempre a mantenere originalità nelle discipline che insegno e a coinvolgere il più possibile i miei ragazzi. Infatti, divido ogni attività con delle pause durante le quali spiego cosa stiamo facendo. In questo caso, è più facile seguirmi e capire quali benefici stiamo ottenendo da ciascuna disciplina.
Mi piace, poi, iniziare la lezione con un po’ di storia, spiegare cos’è il MeYoTai e perché l’ho creato, nonostante veda dei visi un po’ titubanti che provo a rasserenare dicendo loro che avranno la risposta al termine del percorso. Ed è sempre così, a fine lezione tutti sentono una forte sensazione di energia, di piacere, di soddisfazione.
Tutti possono praticare MeYoTai?
Si, l’importante è che chi sceglie di intraprendere questo percorso lo faccia con la consapevolezza che quando sta per iniziare la lezione ci si focalizza solo sull’attività e pensare solo a fare MeYoTai.
Hai un sogno nel cassetto, Chetan?
Mm, si. Desidero avere uno spazio costruito interamente in legno e invece del tetto una copertura in vetro così da poter vedere il cielo mentre pratico Yoga o qualsiasi altra disciplina, insieme anche ai miei ragazzi.
C’è una persona in particolare che ti ha lasciato un segno in questi anni durante i tuoi ritiri spirituali?
Non riesco proprio a dimenticare una donna che al termine di una lezione si avvicinò a me e mi disse: “Hai tantissima energia, Chetan, e sei stato capace a trasmettermela tutta”. E la cosa più incredibile è che quando parlavo con lei, anche io sentivo questa forte energia muoversi dentro di me. Una sensazione bellissima, indescrivibile.
Il maestro Chetan Chauhan ti aspetta all’Eco Park Hotel Azalea per farti immergere nel flusso MeYoTai.
IL PROGRAMMA
VENERDÌ 16/12
19:00 Arrivo e cena con il benvenuto attorno al fuoco
SABATO 17/12
8.00 Colazione del risveglio;
9.30 – 11.00 Winter Meyotai flow part 1 con meditazione e yoga
Pausa dolce con il té caldo
11.15 – 13.00 Winter Meyotai flow part 1 con Taichi e Kalarypayattu*
Nel pomeriggio tutti a pattinare insieme
19.00 Cena
21.15 Yoga Nidra con il fuoco dentro e fuori
DOMENICA 18/12
8.00 Colazione del risveglio
9.30 – 11.00 Winter Meyotai flow part 2 con yoga relax e bagno di gong
Pausa dolce con il té caldo
11.15 – 13.00 Winter Meyotai flow part 2 con Taichi ed esercizi emozionali
*È un flusso di arti marziali indiane che rappresentano le radici di tutte le arti marziali e le tecniche yoga. Il Kalarypayattu proviene dal Kerala ed è composto da vadiwas (posizioni degli animali), kals (oscillazione delle gambe) e saluto kalari.
Pacchetto weekend hotel
2 notti in camera doppia 175,00 Euro a persona
2 notti in camera singola 200,00 Euro
MeYoTai Workshop 140,00 Euro a persona Il workshop sono da pagarsi separatamente