Perché quando entriamo in contatto con la natura ci sentiamo così rilassati?
I giapponesi, che culturalmente hanno l’abitudine di codificare qualsiasi cosa, già dagli anni ottanta sperimentano lo Shinrin-Yoku, il rituale dell’immersione nei boschi.
Nel mondo occidentale è solo da poco tempo che avvertiamo la necessità della digital-detox.
Uno dei motivi di questo ritardo è dato dal fatto che non abbiamo (o meglio, abbiamo perso) la consapevolezza che l’essere umano è solo il riflesso (microcosmo) del mondo che lo circonda (macrocosmo).
Secondo la medicina tradizionale cinese, la primavera è governata dall’elemento legno, un elemento che possiede un’energia potente, quella che permette ad una tenera pianta di forare la terra, ma anche l’asfalto, perché la sua natura è quella di andare verso l’alto, di crescere.
Nell’uomo questa energia si esprime nel fegato e nella cistifellea. L’emozione collegata è la rabbia. Il verde è il colore dell’elemento legno. I meridiani energetici di fegato e vescica biliare vengono in contatto con gli occhi.
Ecco perché il verde delle piante ha un potente effetto rilassante sull’essere umano (e no, non basta fissare una parete dipinta di verde…).
In primavera, più che nelle altre stagioni, quindi, lunghe passeggiate nel verde intenso della natura che si sta risvegliando, aiuteranno il nostro sistema corpo-mente-spirito a sincronizzarsi più velocemente con la spinta rinnovatrice che l’energia della Terra ci sta trasmettendo.